Aristotele

Aristotele viene definito come uno dei massimi pensatori di tutti i tempi. Ha ridefinito il ruolo della conoscenza filosofica, allontanandosi dalle idee più politiche di Platone. La identifica con la conoscenza disinteressata della realtà in tutti i suoi aspetti. Fu anche il prima a stabilire delle leggi che riguardavo ricerche in campo biologico. Aristotele riorganizza il sistema del sapere organico arrivando ad elaborare gran parte del lessico e del pensiero occidentale. 
Studiò alla scuola di Platone e fu il più importante degli studenti dell'Accademia. Il padre era stato medico alla corte del re Aminta III di Macedonia, e si presumo sia partito da questo fatto il suo interesse per le scienze naturali e la biologia (eredità culturale). 

Dopo la morte del suo maestro Platone (nel 347 a.C.) abbandona l'Accademia per poi andare ad Asso, in Asia Minore, dove incontrò il suo primo vero discepolo, ovvero Teofrasto. Da questo momento i due iniziano ad approfondire le loro conoscenze per la biologia marina. 
Dopo esser tornato ad Atene, Aristotele fonda la una nuova scuola, ovvero il Liceo, istituzione che in breve tempo diventò persino superiore all'Accademia di Platone. Il Liceo veniva anche definito "Peripato" (i suoi membri definiti con "peripatetici"), dato che era usanza discutere passeggiando nei giardini intorno all'edificio (peripatos=passeggiata). 
L'organizzazione della scuola non era molto diversa da quella di Platone, ma disponeva di materiale didattico più elevato, per questo nasce anche la prima importante biblioteca della Grecia, munita di carte geografiche, un museo di storia naturale e una vasta collezione di manoscritti accumulati da Aristotele. Mentre l'Accademia di Paltone aveva scopi religiosi o politici, questo non valeva anche per il Liceo. Gli allievi non dovevano rispettare particolari regole comuni di vita e non avevano un progetto politico da creare ed elaborare. Lo scopo principale era l'insegnamento e la ricerca, in particolare l'indagine scientifica di carattere settoriale e specialistico. 

Lo studio e le ricerche durarono fino al 323 a.C. (anno della morte di Alessandro Magno), e le sue lezioni erano divise in due tipologie:
- al mattino le lezioni erano dedicate a un pubblico selezionato, che affrontavano logica, fisica e filosofia ("seminario")
- al pomeriggio le lezioni erano dedicate ad un pubblico più vasto e meno specializzato, dedicandosi alla retorica, etica e politica
Le lezioni servivano per insegnare una modalità corretta di trattare uno specifico argomento, perché Aristotele riteneva che non esistesse un metodo universale valido per tutti i settori, arrivando alla conclusione che ogni scienza era caratterizzata dai suoi contenuti e da uno specifico metodo di indagine. 

Nella prima fase della sua ricerca Aristotele sviluppa per tutti coloro meno specializzati dei testi in forma di un dialogo, detti "essoterici" (dal greco, "esterno", "visibile da tutti"), essendo destinati al pubblico. La maggior parte di questi testi sono andati perduti, ma di alcuni è possibile ricostruire parte dei contenuti. 
D'altra parte sono giunte fino a noi delle opere composte nella fase della maturità, quando Aristotele insegnava nel Liceo. Questi testi erano saggi destinati ad essere utilizzati all'interno della scuola, e per questo vengono definiti "esoterici" (dal greco, "interno"). Questi erano rivolti ad un pubblico ristretto, e oggi possono essere paragonate alle attuali 'dispense' universitarie. 





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