Alle origini della scienza: Empedocle, Anassagora e Democrito

 Quando parliamo di scienza parliamo di qualcosa ormai ben definito, che si divide in diversi ambiti: fisica, biologia, chimica, etc. Ogni scienza ha al centro un oggetto specifico e ha organizzato una propria procedura metodologica. I primi che si interessarono alla scienza furono i greci, tra i secoli VI e V a.Chr. La filosofia non era realmente separata dalle scienze perché era compresa nelle téchne (=tecnica), che non comprendeva solo quello che conosciamo noi come scienze, cioè la trasformazione e l'uso della natura, ma anche la sua conoscenza.

 

Empedocle

Empedocle di Agrigento era un peota, medico, taumaturgo e mago. Nel suo poema "Sulla Natura" egli descrisse la nascita dell'universo arrivando a formare l'idea delle "quattro radici", ovvero i quattro elementi (fuoco, acqua, aria, terra), che considerava, sulla base di ciò che sosteneva Parmenide, eterni, immutabili e identici a se stessi. Potevano essere suddivisi in sottocategorie, ma contenendo sempre le caratteristiche principali che hanno come cosa unica. Per esempio una goccia d'acqua ha le stesse caratteristiche di una bottiglia piena di acqua (trasparenza, liquidità, composizione chimica). 

Ma prima di separare le quattro radici, egli sosteneva che c'era il bisogno di dividere lo sfero in due rami, ovvero odio e amore (anche detti armonia e contesa). Sosteneva che l'esistenza costituiva il momento intermedio tra amore e odio, ovvero ciò che non è pieno amore ma neanche piena contesa, ovvero la tensione tra i due estremi.

Empedocle si rivolse ai cittadini di Agrigento definendosi come dio immortale. Molte persone lo seguirono per avere della guarigioni e lui gli promise la liberazione dagli affanni e dal dolore. In questo modo cercò di persuaderli a credere che in realtà la morte non esiste. Spiega che in realtà i termini nascita e morte descrivono solo due processi di mescolanza e separazione di elementi originari, che di seguito rimangono qualitativamente inalterabili e intrasformabili.




Anassagora

Anassagora di Clazomene viene visto come primo vero scienziato. Egli trattò i fenomeni come effetti da cause naturali e non come misteriose forze divine. In cosmologia, Anassagora mostra una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori. Analizzò il sole, e sosteneva che in realtà non apparteneva al nostro così detto paesaggio, ovvero che non apparteneva alla terra. Poi spiegò che, in realtà, non tramontasse dietro alle montagne (come sosteneva la tradizione mitica, spiegando che dietro le montagne avrebbe trovato il sonno notturno), ma ben si che il sole ruotasse intorno alla terra. 

Di Anassagora è anche conosciuta la teoria dei semi, ovvero piccolissime e invisibili particelle che unendosi formano tutto ciò che è visibile. Le particelle vengono divise in base alla qualità, come per esempio particelle di oro o di carne. Ogni cosa contiene ogni tipo di particella, solo in quantità diverse. Il tipo di particella che è contenuta maggiormente è la particella che stabilisce la natura dell'oggetto, per esempio il ferro contiene prevalentemente semi di ferro. Per questo motivo Anassagora sostiene che "tutto è in tutto", ovvero che in ogni cosa troviamo i semi di ogni altra cosa.

Avendo più tipi di semi, venne identificato un processo che ha portato i semi a formare ciò che noi abbiamo/siamo/vediamo adesso: processo di differenziazione e di separazione. In questo modo la realtà ha preso la forma che ha adesso, ovvero da uno stadio iniziale arrivano a formarsi organismi differenti, con caratteristiche e funzioni specifiche.

Secondo Anassagora l'origine dell'universo, basato sulla mescolanza degli elementi, si basa sul noùs, parola greca che significa intelletto. Però l'intelligenza di Anassagora venne interpretata da più critici durante i secoli che ne trovarono interpretazioni diverse. Questo avvenne perché il significato di questa parola per Anassagora è molto incerto, anche perché viene vista più come un'energia illimitata che ha una propria forza. Il suo compito è quello di stabilire un ordine nel caos originario, che porta al processo di differenziazione e di separazione.

Primo modello del sapere scientifico:

1. come primo passo troviamo l'esperienza concreta, che nasce grazie al cervello

2. dopo entra in gioco la memoria, che rende permanenti le esperienze

3. in seguito l'intelligenza interpreta i dati e formula ipotesi (attraverso un pensiero stabile, ovvero la scienza)

4. infine grazie al sapere pratico e operativo (la tèchne) le cose diventano oggetti manipolabili


Democrito

Democrito di Abdera invece elaborò un sistema concettuale definito scientifico. Anche lui come Empedocle e Anassagora si concentra sull'identificare i conflitti tra dottrine del mutamento e della permanenza. Elaborò una visione materialistica dell'universo dove i mutamenti e permanenze si conciliano.

Per Democrito gli elementi originari dell'universo sono gli atomi, ovvero particelle infinite minime e indivisibili di materia che formano tutto. Gli atomi sono tutti uguali (sono fatti della stessa "materia"), ma si differenziano per gli aspetti di quantità. Aggregandosi e disgregandosi determinano la nascita e la morte di tutto. Per capire meglio questo concetto di unione degli atomi possiamo prendere in considerazione l'alfabeto, attraverso il fatto che delle stesse lettere possono formare parole diverse (esempio: amor, Roma, ramo, mora). Oltretutto si può notare come gli atomi di Democrito si somigliano all'essere di Parmenide (semplici, indivisibili, ingenerati ed eterni, uniformi, immutabili).





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