Verifica delle conoscenze (pagina 124/125)

 1. Aristotele riferisce che Protagora insegnava a rendere più forte l'argomento più debole. Tale affermazione va così intesa: 

d. riuscire a trocare consensi all'argomento più debole in modo da renderlo forte. 

Motivazione: Protagora riusciva a persuadere l'uditore attraverso la retorica, ovvero utilizzando un linguaggio chirao, semplice e convincente. In questo modo motivava le persone a trovare lati sia positivi che negativi in tutte le cose (attraverso dei dibattiti)

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2. Il relativismo dei valori, esplicitamente affermato da Protagora, comporta che:

c. ogni abitudine e valore vada compreso in rapporto alla comunità politica in cui si è sviluppato.

Motivazione. Il relativismo dei valori significa avere una o più prospettive di una cosa, che possono anche essere a contrasto tra di loro. 

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3. Secondo Gorgia il linguaggio non si identifica più con l'essere, come aveva detto Parmenide. Ciò significa che:

a. tra il linguaggio e le cose si pone un'insanabile frattura.

Motivazione: La nascita del relativismo culturale porta delle conseguenze, ovvero una scissione tra realtà e linguaggio, tra i fatti e le loro interpretazioni. 

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4. Spiega quali sono e possibili interpretazioni dell'affermazione di Protagora, secondo cui "l'uomo è misura di tutte le cose"

In base al significato che viene attribuito alla parola uomo si trova le diverse interpretazioni della frase.

1) Uomo come individuo singolo: fa riferimento alle diverse prospettive delle cose, dando un significato soggettivo a tutto dati.

2) Uomo come umanità e genere umano generale: le percezioni e valutazioni della realtà veriano in base alla conformazione mentale di un individuo

3) Uomo come civiltà e/o popolo: crea un'idea di relativismo culturale

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5. Chiarisci in che senso consiste lo "scetticismo metafisico" di cui si fa sostenitore Gorgia, in riferimento all'essere, alla conoscenza e all'espressione verbale.  

Lo scetticismo metafisico è l'idea secondo la quale non esiste nulla di oggettivo. Se le cose esistessero non sarebbe possibile per l'uomo conoscerle, pensarle e comprenderle. Se fossero conoscibili non potrebbero essere comunicabili attraverso la parola.

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6. Illustra come viene concepita l'arte retorica con la seconda generazione dei sofisti.

Dopo la scomparsa del movimento sofista e la retorica nasce con la seconda generazione dei sofisti il termine "eristica", ovvero una sorte di sfida orale per sconfiggere l'avversario, facendo una vera e propria battaglia verbale. Lo scopo di questo dibattito è quello di riuscire a vincere contro l'avversario, senza tenere conto della veridicità delle affermazioni usate.

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7. Il mito di Prometeo, oltre all'indispensabilità delle tecniche per la vita umana, celebra l'essenziale importanza dell'arte politica, da sviluppare con competenze e secondo presìcise finalità formative. Tratta sinteticamente il tema seguente: "I fini e il significato dell'educazione per i sofisti".

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8. Prova a considerare l'Encomio di Elena, confermando, correggendo o ribaltando del tutto la tesi di Gorgia circa la non responsabilità di Elena. Al posto di ciascuna delle 4 motivazioni, sosterrai quelle che a tuo avviso guidano i comportamenti umani, qui emblematicamente rappresentati da quel della regina.

Gorgia sostiene che Paride abbia persuaso Elena con la parola, ma non è stato preso in considerazione l'aspetto opposto. Forse Elena, stanca del marito, ha cercato di persuadere un giovane guerriero con le parole, riuscendo nel suo intento, utilizzando anche la passione amorosa e l'idea di agire correttamente nei confronti degli dei, dati gli errori del marito.

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9. Sappiamo che Socrate, avuto il responso dall'oracolo di Delfi, cerca di capirne il significato confrontandosi, innanzitutto, con uomini ritenuti estremamente saggi. La consapevolezza a cui previene è la seguente:

b. si considera più sapiente perché cosciente di aver dei limiti, a differenza dell'interlocutore inconsapevole di ciò.

Motivazione: Socrate viene ritenuto saggio perché consapevole di non sapere. 

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10. Socrate collega strettamente la conoscenza razionale con la virtù morale. Per lui essere virtuosi significa:

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11. L'anima per Socrate è la dimensione più profonda dell'uomo, la sua personalità morale. La "cura dell'anima" consiste:

c. nell'adempimento del proprio compito intellettuale e morale.

Motivazione: Sosteneva che guardando nell'anima l'uomo potesse scoprire ciò che è veramente giusto fare. (motto "conosci te stesso")

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12. Qual è la differenza sostanziale tra l'indagine di Socrate e quella dei filosofi ionici del VI secolo?

I filosofi ionici cercano di dare una spiegazione all'archè, ovvero ciò da cui deriva tutto, mentre Socrate cerca di trovare l'assoluta verità, attraverso la quale potrà confrontare le diverse prospettive, arrivando ad un'idea comune e condivisa. Socrate si concentra di più sull'uomo, dell'essere umane. 

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13. Socrate vuole stimolare gli uomini all'attività più importante che ci sia: la cura dell'anima. A questo scopo si avvale del metodo del dialogo. Spiega quali sono i due momenti di cui si compone. 

Il metodo del dialogo è formato da due momenti fondamentali, l'ironia (negativo) e la maieutica (positivo). Nell'ironia le tesi vengono ridotte fino all'assurdo, mentre nella maieutica che consiste nel creare o sviluppare agli interlocutori una verità creata da un esame proprio (interiore). 

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14. Illustra brevemente quali sono le affinità e le differenze tra Socrate e il movimento sofistico.

Sia Socrate che i sofisti si interessano al dialogo e all'importanza della parola e del discorso. Invece mentre i sofisti sostengono il relativismo dei valori (ovvero della verità), Socrate cerca dei valori comuni e una verità condivisa da tutti.



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